Ignazio Palazzi
34 anni, medico e assessore uscente
Sono cresciuto in un piccolo agglomerato di case su una collina, Nuvoleto.
Questo mi ha permesso di sviluppare un forte legame con la natura e le altre forme di vita che popolano il pianeta, vegetali ed animali, in una dimensione integrata e globale dove non esiste salute e benessere per l’essere umano se non vi è salute e benessere per gli altri esseri viventi.
La mia famiglia mi ha trasmesso la passione politica, la necessità di interessarsi alla vita collettiva e promuovere i valori della costituzione ed i valori evangelici del cristianesimo, che al fondo, se esatti per tutte e tutti elevano l’essere umano e lo qualificano.
Nel mio percorso di studi ho partecipato in varie forme alla vita collettiva. Ho frequentato il Liceo Scientifico A. Righi di Cesena, qui ho ricoperto il ruolo di rappresentante di Istituto. Ho frequentato Medicina e Chirurgia a Bologna dove ho partecipato attivamente all’associazionismo studentesco all’interno del S.I.S.M. segretariato italiano studenti in medicina, per due anni ho ricoperto il ruolo di presidente della sede locale di Bologna, contribuendo a sviluppare progetti finalizzati non solo ad integrare la formazione ma anche sviluppare una cultura che ha cura della donna e della salute riproduttiva, che ha consapevolezza dell’ iniqua distribuzione delle risorse e delle enormi disuguaglianze, che ha cura della salute pubblica e dei determinanti socio-economici che ne stanno alla base, che ha cura delle diversità e non si ferma in superficie. Negli anni di studio, nei mesi estivi, ho sempre lavorato in uno stabilimento balneare, questa esperienza professionale mi ha permesso di conoscere ancora meglio le sfaccettature dell’essere umano, la consapevolezza del costo del lavoro, la necessità di smussare gli angoli per poter incontrarsi e riconoscersi nelle differenze.
Dal 2019 faccio parte attivamente di Mediterranea Saving Humans, associazione italiana che ha cura dell’altro e del diverso, che cerca di stare sempre dalla parte degli ultimi. Ho partecipato come medico a due missioni sanitarie in Ucraina, a fianco della popolazione sfollata dalle aree del conflitto che tutt’ora affligge la parte est del continente europeo.
Durante gli anni della pandemia ho ricoperto il ruolo di coordinatore delle USCA del distretto di Cesena, insieme ad i colleghi e le colleghe siamo riuscite a creare un’ unità che ha assistito con cura, attenzione e reale integrazione ospedale-territorio i malati da Covid-19.
Potrei aggiungere numerosi altri aspetti ed esperienze che fanno parte della mia vita, tuttavia sarei troppo lungo. Vorrei concludere sottolineando come tutte le esperienze di vita collettiva mi hanno portato ad essere ciò che sono.
Oggi ho la ferma convinzione che sia assolutamente necessario raggiungere la coscienza di specie, riconoscersi gli uni e gli altri come appartenenti ad un’unica specie, lottare insieme contro il cambiamento climatico, l’iniqua distribuzione delle risorse, rivendicare la partecipazione attiva e costruire un mondo che sia per tutte e tutti, tuteli i più deboli, garantisca la libera espressione e la libera circolazione, un mondo che sia equo e sostenibile per noi e le generazioni che ancora devono nascere.